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settembre 1997
Cari Lettori, se siete riusciti ad arrivare fino alla fine della mia storia, senza essere sprofondati in un sonno profondo sulla sedia o sul divano, allora posso continuare... Stavo dicendo... l’11 gennaio del 1996 nacque mia figlia Alessandra che da qualche mese ha compiuto 11 anni, ma tornando indietro...
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Non so se vi ricordate del mio fisioterapista che mi ha "guarito" dall’anemia, ebbene, proprio da quel "giovanotto" dagli occhi chiari, ebbi i primi insegnamenti sullo Shiatsu, lavorai con lui per un po’ di tempo e, quando mi disse: "Rita, mi dispiace ma non posso più "tenerti"... tornai a casa a fare la mamma a tempo pieno.
Poi, come segno del "destino", perché io credo che la nostra vita sia già tutta scritta in un libro a noi sconosciuto ma che Qualcuno conserva gelosamente in uno scaffale del "futuro",
mio marito, che non comprava mai il giornale, acquistò un quotidiano, all’interno come pubblicità mi colpì subito un’Università di Shiatsu a Roma, una vocina mi diceva che dovevo fare "qualcosa"... telefonai in Segreteria e mi mandarono la documentazione per l’iscrizione al primo anno... così divenni una nuova "alunna" di quella Scuola, ottenni il Diploma di Operatore Shiatsu Stile Tradizionale Cinese e Giapponese nel 2001.
In seguito, fui sempre presente agli Aggiornamenti organizzati dalla Scuola ed approfondii altre tecniche di Medicina Tradizionale Cinese, come la Cromopuntura, la Reflessologia Plantare "Zu" e l’Anpuku ovvero il Massaggio Taoista dell’Addome... E’ passato tanto tempo da allora, ho perso degli Amici molto cari, ne ho trovati altri che seguivano il mio stesso "cammino" e che "Qualcuno" mi ha fatto incontrare, ho ritrovato Amicizie che credevo ormai finite; del resto è questa la vita: le persone vanno e vengono ma soltanto quelle che ti hanno lasciato "qualcosa" nel cuore sono le più importanti...
Le mie figlie più grandi sono ormai "cresciutelle" ed abitano insieme, da sole, beh da sole si fa per dire, con loro vivono una cagna (Totti) ed una gatta (Trinity), trovatelle... nella casa dei nonni, che ringraziando Dio mi accompagneranno ancora per un po’ di anni... la piccola sta con me e mio marito nella casa "nuova", con una cagna (Izma) ed una gatta (Kuzco), anche loro raccolte per strada, abbandonate a poco più di un mese..., che si rincorrono per casa come due pazze, rischiando di essere schiacciate da qualche "pantofola"... ma che non potrebbero vivere l'una senza l'altra.
Quando pensavo che ormai la mia vita fosse arrivata al suo "traguardo", ecco riaffacciarsi la mia anemia che ormai avevo dimenticato... inaspettatamente il mio Maestro di Shiatsu e di Vita, Insegnante della Scuola frequentata, mi telefonò, parlammo del più e del meno, dei nostri progetti e dal tono della mia voce, capì che c’era qualcosa che non andava...
Gli spiegai che era riapparsa la mia anemia, che ero "vuota", rassegnata, non avevo voglia di fare nulla, iniziavo a trascurare la mia famiglia ed il lavoro... così andai da lui per qualche trattamento, mi trovò "morta" dentro, completamente "apatica", non mi interessava più nulla e stavo sprofondando in una lenta depressione.
I suoi occhi divennero rossi dalla "rabbia": <<"Forza Rita, non devi mollare, hai una famiglia da "tirare" avanti, un oggetto, una casa, li puoi cambiare ma una persona no... non potrà mai essere sostituita. Dai, datti da fare, cerchiamo insieme di superare questo "ostacolo". A tutto c’è una soluzione, basta cercarla...">>
Iniziammo le nostre "sedute"; passò qualche mese, mi ero accorta che le cose andavano meglio e ciò fu confermato anche dal miglioramento delle analisi del sangue. Durante una delle nostre "chiacchierate" finali dopo il trattamento, mi parlò della Scuola che dirige e mi spronò a rimettermi in "gioco", a continuare gli studi, a dare un nuovo senso alla mia vita, ad approfondire la Medicina Tradizionale Cinese, perché, conoscendomi molto bene, sapeva che la mia "passione" non era finita con il diploma o con gli altri attestati..., e fu così che Claudio (nome che ha significato molto nella mia vita), ebbe un’allieva in più...
Certo, la distanza era molta, circa 150 chilometri andata e ritorno ma la forza di volontà e la voglia di raggiungere un traguardo da me fissato, ebbero il sopravvento... Frequentando la scuola, l’"aria" che si respirava, così "limpida", "pura", l’accoglienza che mi era stata riservata dagli splendidi Colleghi
che non conoscevo ma era come se fossero già passati sul mio "sentiero": una vera e propria famiglia, liberi di "crescere" ma attenendosi alle regole fondamentali che tutti gli Allievi erano tenuti a seguire: rispetto, serietà ed umiltà nei confronti del prossimo... un insegnamento educativo e di vita al quale il Maestro non ha mai rinunciato.
All’inizio presi il treno per un bel po’ di tempo, partivo la mattina del sabato e tornavo la sera della domenica, per quasi tutto il primo anno del Corso.
Mancava qualche mese al termine dell’anno "scolastico" e mi sono detta: <<"Accidenti Rita, è mai possibile che non riesci a superare le tue paure, il terrore che ti prende quando sei sulle quattro ruote?, dai, fai vedere chi sei...">>
Grazie all’autostima che aveva fatto di nuovo capolino, iniziò per me,una vita un po’ "diversa"... Ed ora, ero lì... con il volante in mano, sola, dapprima ho pensato di "appiccicare" una bella P sul lunotto posteriore come per dire: "attenzione che sono principiante" anche se ho la patente dal 1983 (un po’ tardi no, per prenderla... vista la mia età anagrafica?), poi, ho tolto la "consonante" ed ho acceso le 4 frecce "attenzione, vado piano perché la mia macchina non ce la fa", alla fine, ho tolto proprio tutto e da sola soletta, ho preso "coraggio" e mi sono "lanciata" nella nuova avventura...
Pensate che sono riuscita, dico, sono riuscita a guidare lungo l'Aurelia ed il Raccordo e credetemi, non è stato facile percorrere 150 chilometri con l’ansia, la paura che non potessi farcela, io, io che usavo la macchina soltanto per portare mia figlia a scuola, fare la spesa ed al massimo, andare a qualche chilometro più in "là" del mio "paesello"...
Sono al secondo anno e si è aggiunta, nell’"abitacolo" anche una mia carissima Amica che considero una figlia: Alessia, minuta, esile, "lunga lunga", occhi sempre spalancati, sempre pronti a meravigliarsi per un nonnulla, a godere delle piccole cose, visto che le è stato "tolto" prematuramente il bene più prezioso per una figlia e non specifico altro...
ma con un’enorme capacità di seminare "a pioggia" tanto Amore e chi viene toccato da questi "semi", come per incanto, apre le proprie "ali" e comincia a "volare"...; che non ha mai dubitato delle mie capacità di "pilota", si è affidata e si affida ancora a me nel seguire il "corso", così, tranquille tranquille, saliamo in macchina quasi ogni domenica per raggiungere la Scuola; arrivate, c’è la nostra sosta obbligatoria: cappuccino e cornetto (favoloso) in un bar sotto l’edificio, che sarebbe un peccato superarlo, senza "saltarci" dentro e fare una "pausa" per rilassare un po’ la nostra muscolatura e la nostra mente...
Sono "cresciuta" e sto crescendo in questa Scuola Taoista di Shiatsu, frequento il secondo anno di Assistentato Shiatsu, indosso con orgoglio la divisa da Allieva Assistente, il Maestro è sempre presente sia alla pratica che alla teoria, pronto ad elargire, come il buon contadino semina il suo campo, il suo sapere e le sue esperienze di vita vissuta. Il Tao dice che: "il Maestro per essere un buon Maestro deve sapere 10 volte tanto di ciò che insegna ai propri Allievi". Credo che non ci sia nulla di più vero che gli "calzi" a pennello...
Se lo poteste conoscere, sono certa che la prima cosa che vi verrebbe in mente nel guardarlo, sarebbe: "E’ un Buddha!", così calmo, tranquillo, nulla lo scalfisce e nulla lo inquieta, ha una spiegazione a tutto o forse non ne ha nessuna, vive in armonia con chi e con ciò che lo circonda, ha messo davanti a tutto e a tutti l’essere se stesso in ogni circostanza ed insegna a noi allievi "forma, tecnica, presenza, punti" ma soprattutto Amore, Lealtà, Umiltà e Rispetto, prima per noi stessi e poi verso gli altri e per questo sarà sempre un esempio nella mia vita e lascerà l'impronta delle sue "orme" lungo la mia "strada".
L’anno scorso, a settembre, sono partita insieme al Maestro ed altri Colleghi per l’"avventura" A.P.O.S., mi spiego... superare gli esami per diventare Operatore Certificato di questa importantissima Associazione Professionale Nazionale così fatti i bagagli e raggiunta la Scuola, ci siamo "imbarcati" sulle auto per arrivare alla "meta" (Parma). <<Ragazzi... che esperienza!!!>> Avere l’onore di conoscere un grande Maestro Zen (semplice, umile) che teneva il Corso di Aggiornamento e Valutazione... Mentre insegnava a noi Allievi, senza il minimo "imbarazzo" puliva un vecchio, imponente "bonsai"
accanto alla finestra, dalle sue piccole foglie gialle e con la delicatezza di un cucciolo di gatto, le raccoglieva nella sua mano sinistra e le poggiava sul davanzale, incrociando ogni tanto i nostri sguardi increduli
per tanta "attenzione" verso una pianta... ma anche una semplice pianta è un essere vivente e come tale va seguita e curata...
Al momento dei fatidici esami (sei prove), eravamo tutti emozionati ma ci siamo lasciati "andare" a ciò che avevamo appreso dal nostro Maestro, le nostre dita si sono fatte "trasportare" e si muovevano da sole, sicure, la forma, l’eleganza nei gesti, il rispetto verso il ricevente hanno fatto il resto: promossi tutti...
Così, al quarto giorno, siamo ripartiti verso casa, felici e sereni per aver superato anche questa "prova" professionale e di vita. Adesso ho un piccolo studio, qui a Ladispoli, che condivido con due persone "speciali", due colleghe Psicologhe che ho il piacere e l’onore di conoscere da una manciata di anni ma come dico sempre io: "l’Amicizia, quella vera, non ha bisogno né di spazio e né di tempo"... e loro sono nuove "foglie" del mio Albero degli Amici.
L’ ho arredato con poche, semplici cose: un futon, una piccola scrivania, un piccolo stereo che "emana" melodie atte a rilassare le persone che si stendono sul "materassino", una piccola teiera che fa le funzioni di "scaldino" per offrire una piccolissima ciotola di the alle persone che varcano la soglia della mia porta... e tanti oggetti orientali che hanno, ognuno, un significato diverso e che sono stati scelti per dei motivi precisi...
Ecco... come trovare le parole giuste per terminare la mia "storia"? Forse dicendovi che ho superato tutte le mie paure, le incertezze, i problemi riguardanti la salute? No... non direi la verità, ma una cosa ve la posso dire: vivo giorno per giorno, con la mia famiglia, le grandi spesso c’è l’ho fra i "piedi"(scherzo), con i miei Amici che, prendendo spunto da una battuta del vecchio angelo Clarence nel film più bello che abbia mai potuto vedere "La vita è meravigliosa" recita così:
"nessun uomo è solo fino a quando avrà degli amici",con la Scuola, con i Colleghi, con il lavoro e con i miei impegni politici, i miei occhi sono attenti alle semplici cose che si "affacciano" ogni volta che nasce e tramonta il sole, il mio cuore si "accontenta" delle piccole gioie che mi fanno ancora emozionare e meravigliare come una "bambina" nascosta in me, che ogni tanto esce allo "scoperto" e mi sussurra: << Guarda Rita, il sole è coperto dalle nubi, ma c'è... tu riesci a vederlo?>>
Allora rispondo di sì, sì riesco a vederlo e finchè avrò questa sensazione, quella bambina non smetterà mai di crescere nella mia "mente" e nel mio "spirito"
Grazie per avermi seguito fin
qui ed auguro a tutti voi: "buona
vita..."
giugno 2007
22.05.2002 "le mie nozze d'argento"
(se avete commenti, suggerimenti, domande... scrivetemi e vi risponderò volentieri)
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